La struttura
Si accede alla rocca tramite un ponte, costruito sul modello di quello antico, che aggetta su un fossato, un tempo pieno d’acqua.
Un portone ferrato immette nel palazzo, mentre un corridoio conduce ad un cortile che presenta colonne con capitelli finemente decorati e due logge di gusto rinascimentale. Vicino all’ingresso un grosso torrione circolare, nel quale alcuni studiosi hanno individuato il mastio, posto a presidio della parte più importante dell’edificio. Questo torrione, detto Torresino, misura 16 metri di diametro ed ha uno spessore che varia dai 3 ai 6 metri; di minori proporzioni è l’altro torrione, di 11 metri di diametro e spesso dai 2 ai 4 metri (il cosiddetto torrione dei Bolognesi). In realtà non tutte le opinioni convergono sull’ipotesi che il torrione d’ingresso possa essere il mastio. Si è pensato, infatti, che il mastio possa coincidere con il torrione quadrato, posto sul lato nord-ovest della rocca. In tal caso si giustificherebbe l’ipotesi con la necessità di localizzare il luogo dell’estrema difesa lontano dall’ingresso, dove invece si svolgeva il primo e più violento assalto nemico.
I muri perimetrali delle altre due facciate sono fortemente scarpati, toccano direttamente il terreno e comprendono due bastioni romboidali.
Osservando la struttura attuale, che è il risultato delle modifiche apportate in epoca cinquecentesca, si possono notare alcuni elementi precedenti e tentare una possibile ricostruzione dell’antico edificio nel periodo del dominio Riario-Sforza.
I torrioni, così come tutto il resto del fortilizio, erano scoperti, ed erano coronati da merli. Tale coronamento prevedeva, alternativamente, delle aperture al centro dei merli, attraverso le quali si potevano tirare le frecce e osservare, protetti, le mosse degli aggressori. Sotto, in corrispondenza di queste aperture, si possono vedere tuttora dei fori circolari, che servivano per fare passare le bocche di lunghi fucili, detti spingarde. Sul pavimento, per il tiro verticale, erano realizzati ulteriori fori, le caditoie, dalle quali si poteva attaccare il nemico che si fosse spinto fin sotto le mura della rocca. Dalle caditoie spesso era gettata anche acqua od olio bollente, per ridurre le resistenze dell’avversario.
Le trasformazioni, che hanno fatto della rocca una residenza signorile, hanno insistito principalmente sull’eliminazione di questi elementi, di carattere principalmente militare.
Tutta la struttura è stata coperta e i vuoti tra i merli hanno assunto l’aspetto di finestre; sul lato sud-ovest la merlatura è stata abbattuta e sono rimasti solo gli archetti.
Le modifiche maggiori sono tuttavia avvenute all’interno dell’edificio. Qui l’elemento più significativo del nuovo gusto signorile è rappresentato dal cortile. È realizzato su una doppia loggia, con colonne dai capitelli particolarmente decorati, e da esso partono le scale che conducono ai vari ambienti della rocca.